Dal prossimo settembre a Catania il “Bus dell’arte per bambini”

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In arrivo dal prossimo settembre a Catania, grazie a Fondazione OELLE Mediterraneo Antico, in collaborazione con l’Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta Catania, il Bus dell’arte per bambini. Bus elettrici per veicolare anche i valori della sostenibilità, che porteranno i bambini nei luoghi del contemporaneo del capoluogo etneo. 

Avviato in Sicilia un nuovo arcipelago della creatività contemporanea aperto a tutte le realtà delle arti (istituzioni, artisti, terzo settore, gallerie, critici e curatori), tenuto a battesimo il 21 giugno scorso a Catania da Isola-Impact Community Hub catanese con sede presso Palazzo Biscari e da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico, in occasione della giornata studio sul contemporaneo Fatal Attraction. Conversazioni su un futuro possibile da loro promossa e prodotta .

Si terrà nel prossimo autunno a Catania una giornata di incontro tra le istituzioni centrali nazionali del contemporaneo e gli attori del sistema culturale siciliano. L’obiettivo è stato di individuare commessioni, progetti, best practice, collaborazioni che possano migliorare il tessuto connettivo del sistema dell’arte italiana contemporanea con un focus sulla Sicilia. La giornata sarà organizzata da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.

È quanto emerso a Catania in occasione di Fatal Attraction. Conversazioni su un futuro possibile #artists #gallerists #artfoundation #curators #collectors, un evento ideato da Isola e co-curato da Fondazione Oelle Mediterraneo Antico ETS in occasione di Make in South #9 | Summer edition 2023.

Ai lavori hanno partecipato: Renato Alpegiani (collezionista), Giacinto Di Pietrantonio (critico e curatore), Tania Gianesin (Co-Founder and Executive Board Member of Moleskine Foundation), Francesca Guerisoli (direttrice artistica MAC-Museo d’Arte Contemporanea di Lissone), Stefano Raimondi (direttore artistico ArtVerona), Maria Rosa Sossai (responsabile scientifica Dipartimento progetti partecipativi Museo Civico di Castelbuono), Cesare Biasini Selvaggi (direttore editoriale exibart) e gli artisti in studio visit Barbara Cammarata, Michele Spadaro e Sasha Vinci.

Fatal attraction è stato un dibattito che ha posto l’attenzione sul ruolo dell’arte contemporanea e sulla relazione tra istituzioni artistiche e artisti, con un focus sulla Sicilia, luogo privilegiato dell’indagine. 

LE DICHIARAZIONI

«Questa Giornata di Studi è stata un’occasione importante di confronto progettuale e operativo tra istituzioni, fondazioni, artisti, critica, mercato dell’arte in Sicilia in una prospettiva nazionale e internazionale. Per attuare best practice comuni e sviluppare uno spirito critico costruttivo un arcipelago di collaborazioni sui progetti del contemporaneo in Sicilia. Abbiamo potuto discutere di progettazione e comunicazione per una ricaduta diretta sullo sviluppo socio-culturale e economico dei territori e dei loro talenti, a partire da quelli della creatività», ha dichiarato Ornella Laneri, presidente di Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.

«L’arte e, in particolare, i soggetti che ne costituiscono il sistema da sempre contribuiscono alla costruzione di una narrazione contemporanea del territorio, a partire dall’osservazione dei luoghi e della loro specificità. Per questo motivo Isola è in costante ricerca di nuove connessioni, relazioni e risorse che diventano fondamentali per generare nuove prospettive. Fatal Attraction è stato un espediente per innescare il dibattito e porre l’attenzione sul ruolo dell’arte e sul rapporto tra artisti e operatori del settore, con una doppia visione, dall’interno attraverso la ricerca degli artisti invitati e dall’esterno attraverso lo sguardo dei relatori che operano in un contesto nazionale. L’obiettivo è creare un tavolo comune di confronto perché è solo attraverso la costruzione di una rete sinergica e un lavoro corale che si può riscrivere un nuovo racconto della Sicilia», ha  Claudia Cosentino, cultural manager di Isola-Impact Community Hub catanese.

«Da Torino percepiamo la presenza di realtà interessanti sul territorio siciliano, a partire dagli artisti che ho incontrato in questa occasione, Barbara Cammarata, Michele Spadaro e Sasha Vinci. Ho dialogato con loro e sviscerato diverse problematiche che incontrano. Sono artisti consapevoli e maturi, ma è difficile oggi per loro farsi conoscere ed entrare nel mondo dell’arte. Il problema tuttavia non è solo siciliano. Le istituzioni dovrebbero lavorare su politiche che consentano ai nostri artisti, e non solo, di essere in grado di vivere del loro talento», ha affermato Renato Alpegiani, collezionista che da sempre sostiene i giovani artisti italiani.  

«Agli artisti giovani cosa posso suggerire? Bisogna frequentare i luoghi dove ci sono altri artisti, critici, curatori, galleristi e altre figure del mondo nudo dell’arte. L’artista si deve mettere in gioco perché il lavoro da solo non basta. La Sicilia è una realtà molto interessante, succedono molte cose. Lo ha detto anche Ornella Laneri, che lavora nel mondo del turismo: la Sicilia non è solo mare, c’è fermento artistico. È un laboratorio culturale potentissimo. Le falle forse sono nella comunicazione, in quanto spesso non conosciamo i progetti e chi ci sta dietro, e nel fatto che in Italia, se non diventi famoso a livello internazionale, resti per sempre “un giovane artista”», Giacinto Di Pietrantonio, critico e curatore dipendente.

«Ci sono diversi progetti indipendenti in Sicilia. Abbiamo il compito di creare connessioni tra artisti, istituzioni e gallerie commerciali sul territorio e oltre, anche e soprattutto in luoghi considerati periferici. Connessioni su cui occorre un investimento progettuale ed economico che, laddove il sistema pubblico non arriva, sono i soggetti privati – fondazioni, associazioni e mecenati –  che devono farsene carico, soggetti che già svolgono un ruolo fondamentale nel sistema dell’arte contemporanea. Abbiamo una grossa responsabilità e se vogliamo cambiare le cose dobbiamo tutti rimboccarci le maniche. Spesso, i decisori politici arrivano quando i progetti sono ben avviati e le domande sono chiare», afferma Francesca Guerisoli, direttrice artistica del MAC-Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e critica per la Quadriennale di Roma.

«Mi piace pensare che il lavoro di ricerca e qualità di un artista venga prima o poi sempre intercettato e arrivi nelle mani giuste e davanti a occhi attenti. Come ArtVerona, che è la fiera che ha nella promozione del sistema dell’arte italiano il suo focus principale, ci sono diversi modi con cui sosteniamo i giovani artisti: con il progetto Arte in Museo, un unicum tra le fiere in Italia, supportiamo economicamente gli artisti e creiamo collaborazioni con istituzioni museali di rilievo per l’esposizione delle loro opere, ci sono poi numerosi premi sia di acquisizione che di sostegno alla produzione. E, soprattutto attraverso un lavoro di scouting, presentiamo nella manifestazione quelle gallerie di ricerca che presentano artisti  non ancora conosciuti da un pubblico allargato. Per quanto riguarda la Sicilia, possiamo osservare che c’è un sistema vivo e vitale, con diverse gallerie di valore, realtà private e indipendenti che fanno un lavoro importante per gli artisti e una ricerca di qualità. Dobbiamo considerare che l’artista di oggi fa parte del mondo, porta con sé il suo territorio e le sue radici, ma parla un linguaggio universale, difficilmente un artista siciliano o di qualsiasi altra regione, resta fisso nel suo territorio, porta le sue radici e visioni in contesti nuovi, contaminandole e aprendosi a nuove prospettive artistiche», dichiara Stefano Raimondi, direttore artistico ArtVerona.

«In questa occasione, assieme a gallerie, musei, operatori del mondo dell’arte e della cultura, posso fare da portavoce delle Fondazioni Culturali, in primis Fondazione OELLE Mediterraneo Antico che ha curato questa tavola rotonda. Moleskine Foundation crede fermamente che la creatività sia un potente motore di trasformazione sociale. E bisogna avere l’attitudine a diventare agenti del cambiamento. Deve esserci davvero il desiderio di fare rete e di trovare spazi dove possa avere luogo un’immaginazione radicale e dove si possano fare dibattiti diretti e domande scomode che attivino il confronto. Mi piace parlare di “Pionieri Creativi” indicando tutte quelle realtà che si occupano di svariate discipline ed espressioni creative. In Italia c’è grande fermento e voglia di realizzare connessioni», sono le parole di Tania Gianesin, co-fondatrice e membro del Comitato Direttivo di Moleskine Foundation.

Michele Spadaro, artista 

«In Inghilterra, dove ho studiato, inizia fin dall’infanzia, quando viene trasmesso il piacere di fruire di arte, musica e mondo culturale. Da quello che ho visto, ho respirato, credo serva attivare sinergie. Non solo parlando ma riuscendo a bilanciare l’equazione, trovando un compromesso con la realtà dei fatti». 

Barbara Cammarata, artista 

«L’intenzione del programma Studio Visit di Isola è quella di attivare processi e riflessioni nei contesti e nel momento esatto in cui la categoria degli artisti è schiacciata del peso delle grandi difficoltà, soprattutto dal punto di vista della comunicazione e promozione, aspetti che non si può immaginare di risolvere con gli strumenti di Instagram o con un articolo… c’è poi il tema dell’isolamento e la difficoltà a raggiungere i luoghi dove accade qualcosa e la difficoltà a farci raggiungere delle persone… C’è anche la tattica di bussare alle porte – come qualcuno ha suggerito – ma non è sempre una buona soluzione. Ho cercato e incontrato molti galleristi, però alla fine è stato gallerista che ha trovato me. Ci consideriamo (lei e gli altri due artisti siciliani coinvolti in studio visit) un esperimento 0.0, nell’attimo prima che tutto possa ricominciare con spirito nuovo!».

Sasha Vinci, artista 

«Il sistema dell’arte italiano andrebbe smontato e rimontato. Ripartirei dalle scuole, dai più giovani, con programmi di arte e politica contemporanea. Serve decisamente più attenzione alla contemporaneità. Le istituzioni non ci sono, non ci supportano. Dobbiamo metterci in discussione ed è proprio quello che abbiamo fatto in questi giorni: chiederci come possiamo iniziare realmente a innestare un discorso che sia concreto? Cosa possiamo fare insieme?».

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